MAGGIOLINO: LA PORSCHE CHE RESE GRANDE VW.

MAGGIOLINO: LA PORSCHE CHE RESE GRANDE VW.

Il designer che non ti aspetti: Ferdinand Porsche per il Maggiolino VW.

Stefano Turrini - CEO & Co-Founder GTRent

MAGGIOLINO: LA PORSCHE CHE RESE GRANDE VW.

 

Quando si parla delle macchine del cavallino di Stoccarda si pensa immediatamente alle Supercar dalle linee morbide e i tetti bassi che hanno fatto il successo di questo marchio. Certo… la Porsche da qualche anno produce anche auto alte, ma che hanno in comune con le storiche 911 o Carrera l’ostentazione del lusso e delle performance ispirate alla pista piuttosto che alla strada.

 

Di certo, mai verrebbe in mente di associare il brand Porsche a un’auto dai bassi consumi, dal costo contenuto e ideata appositamente per i tragitti urbani. Eppure il modello più famoso disegnato dal patròn Ferdinand Porsche ha proprio queste caratteristiche. Non solo: il fregio sulla carrozzeria non è lo scudo classico che rappresenta la città di “Stuttgart”, bensì il logo di un’altra casa automobilistica tedesca: la Volkswagen.

 

IL MAGGIOLINO PORSCHE. 

 

Come avrete già capito, l’automobile di cui stimo parlando è il mitico Maggiolino VW, disegnato da F. Porsche nel 1934 su commissione dell’allora cancelliere tedesco A. Hitler (purtroppo passato alla storia per ben altre iniziative) che chiese al designer e costruttore un’auto che fosse “per il popolo” (da cui il nome Volkswagen, ossia auto per la gente), capace di percorrere 100 km con soli 7 litri di benzina, superare i 100 km/h di velocità massima, trasportare un totale di almeno 5 persone e che costasse meno di 1.000 marchi dell’epoca, all’incirca un anno di stipendio di un operaio di allora.

 

Ferdinand aveva già progettato un’auto con queste caratteristiche, ma non fu mai messa in produzione. Così riprese in mano i disegni e, dopo i dovuti accorgimenti estetici e tecnici, si ripresentò con l’auto che più di ogni altra ha saputo fare la storia: il Maggiolino, prodotto dalla Volkswagen a partire dal 1938.

 

UNA SUPERCAR IN SENSO LATO.

 

Si potrebbe sostenere che questa fosse l’eccezione al mood che ha poi reso celebre il brand Porsche, in realtà noi di GTrent, in qualità di appassionati di motori, preferiamo pensarla più “poeticamente”, riconoscendo la grandezza di quell’auto che è poi diventata una Supercar non per la sua forma, ma per la sua sostanza. Capace di incarnare un simbolo nonostante la sua accessibilità, di passare da utilitaria a status-symbol chilometro dopo chilometro e che è riuscita a entrare nell’Olimpo dei motori di prepotenza, nonostante le sue caratteristiche non proprio da “dream car”.

 

Sulle versioni e sulle epoche segnate dal Maggiolino potremmo parlare per ore (o per pagine, se preferite), ma ciò che vogliamo celebrare in questo articolo non è tanto la mitica auto, bensì la genialità del suo progettista che proprio con questo veicolo ha saputo dimostrare il suo genio, ideando un mezzo entrato nell’immaginario collettivo, rappresentativo di una classe sociale ma anche desiderato dalle upper class a cui non era rivolto. Una Supercar nell’essenza a prescindere dalla sostanza, che supera schemi e preconcetti andando per la sua strada, ammirata e desiderata da chi la osserva.

Insomma… grazie Ferdinand, ovunque tu sia, per aver messo in moto una fabbrica di sogni sia facilmente raggiungibili che difficilmente accessibili.