LAMBORGHINI | HURACÁN LP610-4

LAMBORGHINI | HURACAN LP610-4

UN URAGANO DI EMOZIONI!

Lamborghini Huracán LP610-4, la supercar di Santa’agata Bolognese che deve portare sulle spalle il pesante fardello di migliorare i grandiosi risultati di vendita fatti registrare dalla Gallardo. In casa Lamborghini da sempre si scelgono nomi riferiti ai tori, segno zodiacale del fondatore Ferruccio, che si tratti di una razza, o un nome famoso  nelle arene, la supercar che guideremo oggi non fa eccezione. A detta del responsabile di GT Rent che ci porge le chiavi, “la Huracán è un vero Toro cazzuto!”  A noi basta semplicemente ricordare che Huracan era ricordato nelle arene come sinonimo di distruzione, potenza, forza, paura, pericolo, ed infine spettacolo. Basta guardala la Supercar Lamborghini per apprezzare il design che ricorda le linee tese tipiche dei caccia da combattimento Stealth, un filone stilistico cominciato con la Reventon, e che continua ad evolversi senza mai diventare banale. La Huracán sembra avere fibre di muscoli tesi, mostra dinamismo anche da ferma.

Dopo esserci attrezzati con bel drappo rosso, è il momento di domare questo toro. Scendere sul bel sedile profilato fa chiaramente capire che ci si trova su una Supercar ad altissime prestazioni. La plancia ha uno stile che ricalca quello visto per gli esterni, a metà tra il cokpit di una vettura da corsa incentrata tutta sul driver, ed una cabina da caccia. Un elemento che fa pendere la bilancia verso questa seconda soluzione è cappelletto rosso al centro della consolle, una volta alzato basta poggiare il pollice sul pulsante start per sentirsi come Tom Cruise in Top Gun al momento di sparare i missili, solo che sulla Huracán si mettono in modo i 610cv del poderoso V10 alle spalle del driver. Il suono che ne esce coglie di sorpresa, la sensazione che arriva ai padiglioni auricolari, passando per le tensioni nervose fino al cervello è una delle cose che si possono raccontare ai nipoti quando non ci sanno più suoni dei motori a scoppio a causa dell’elettricità.

Gli arredi sono di buona qualità, l’assemblaggio tradisce una cura per il dettaglio tipicamente teutonica. Riguardo agli elementi degli arredi, tutto è relativo. C’è un allestimento base che mostra qualche componente di plastica, dovuto magari al fatto che su questo esemplare ci si è concentrati sulla scelta di accessori votati alle prestazioni,  ma si può attingere alla personalizzazione Lamborghini impreziosendo gli interni con ogni tipo di materiale pregiato, ovviamente il prezzo già abbastanza alto sale ulteriormente e non di poco.  La strumentazione è composta da un quadro che mostra tutte le informazioni in modo alternato dalle funzioni di bordo alla navigazione, non è previsto nessuno schermo aggiuntivo centrale per la plancia. La posizione di guida viene influenzata dalla luce del parabrezza abbastanza limitata. Per avere una buona visibilità bisogna abbassare lo schienale, e anche sfruttando al meglio la regolazione in profondità del volante si assume sempre una posizione a gambe e braccia semidistese, un piacere per i puristi della guida in stile fine del secolo scorso.

La Huracan prevede tre modalità di guida, tutte azionabili attraverso un pulsante nella parte bassa del volante.  C’è la funzione Strada, Sport e Corsa, tutti rigorosamente in italiano, alla Lamborghini sottolineano sotto ogni aspetto l’italianità del prodotto. Utilizzando la prima funzione, Strada, quella più utile per l’uso comune, la Huracán diventa docile, quasi confortevole come una gran turismo, fluida nell’utilizzo delle marce attraverso il cambio Lamborghini a Doppia Frizione. Le sospensioni assorbono discretamente ogni asperità, e l’assetto si solleva, grazie al quale si può di affrontare dossi ed avvallamenti, nel caso si dovesse accedere a rampe di rimessa particolarmente ripide, c’è un ulteriore comando che solleva il muso della vettura.

Prima di parlare del motore, è doverosa una premessa. Durante i nostri test drive abbiamo provato ogni tipo di motore turbo, dai piccoli e scalcianti motori anni 80, fino ai più intelligenti e recenti motori a più turbo dell’ultima generazione.  Senza nulla togliere al l’emozione del calcio nella schiena dei primi e la capacità progettuale degli ingegneri per i secondi, non c’è nulla di meglio di un bel motorone plurifrazionato ad alta potenza specifica rigorosamente aspirato.  Il propulsore della Huracan è un V10 da 5.2 Litri che eroga 610cv, la bellezza di 117cv/litro, per una coppia di 560Nm a 6500 giri/min. Un propulsore che non deve lottare contro le leggi della fisica per limitare al massimo il turbolag. Nella modalità di guida più aggressiva, basta sfiorare il piede sul gas per avere una risposta immediata, fulminea, potenza disponibile subito, senza attese e gestibile con piccoli movimenti calibrati del pedale dell’acceleratore. Il V10 ha un suono che parte gutturale come un V8 ad albero piatto, ma sale con un crescendo che quasi diventa simile al latrato di un V12.

Un mix unico nel suo genere che regala tonalità che diventano una droga per i sensi. Le prestazioni sono una diretta conseguenza, lo scatto da fermo consente di arrivare a 200Km/h in meno di 10 secondi netti, misurare il canonico 0-100 Km/h non ha senso con la Huracán! La ripresa non è da meno, il cambio a doppia frizione è rapido, e le marce si susseguono quasi come con una sola soluzione di continuità. Se il driver pretende ancora di più, può ottenere la stessa spinta che si registra in accelerazione, basta solleticare la paletta che comanda le marce per dare una piccola spintarella al contagiri che non aspetta altro che scalpitare fino a stamparsi contro il limitatore posto a quota 8500 giri/minuto. Se gli americani hanno sempre pensato, a ragione, che non c’è nulla di meglio che sviluppare coppia attraverso i pollici cubi, i progettisti di Sant’Agata Bolognese hanno creato un motore in grado di essere grosso, pieno di coppia, e con la capacità di girare a regimi vertiginosi quasi meglio di un motore giapponese!

Abbiamo parlato delle modalità di guida, dopo aver provato la strada, è giunto il momento di andare a provare la modalità Sport. La prima cosa che cambia è il sound del motore, più penetrante e dettagliato, non è solo lo scarico, anche la meccanica si percepisce al meglio. E’ come smettere di sentire la chitarra di una band rock attraverso le casse, per sentirla dal vivo in modo naturale, in modalità sport. Ma non cambia solo il suono, anche lo sterzo diventa più consistente e diretto, l’acceleratore acquisisce sensibilità, e l’avantreno si libera di una buona parte della trazione dovuta alla trazione integrale. Insomma in modalità Sport si entra in un altro mondo, un luogo dove la parte ludica la fa da padrone. I cavalli non spaventano mai, il driver anche senza grande esperienza percepisce sempre ciò che la Huracán ha intenzione di fare, l’avantreno diventa più preciso ed il retrotreno accompagna sfruttando la maggiore trazione sotto l’azione dell’acceleratore, il tutto sempre sotto il vigile controllo dei sistemi di stabilità e trazione più permissivi ma sempre in agguato in tutta sicurezza.

Ma davanti al noi si c’è una dicitura che non possiamo ignorare. Corsa! Ok, il nome evidente fa capire senza mezzi termini che andrebbe usata solo in pista, ma non usarla, non provare a muovere la levetta per far si che diventi luminosa è come dire ad un bambino davanti ad una immensa torta alla panna di non mettere le dita! Una volta selezionata la modalità, il sound cambia ancora, tutto entra in un ulteriore nuova dimensione, lasciando quella ludica, per entrare in una ambito dove serve avere rispetto. L’avantreno viene liberato completamente dalla trazione integrale, ed il muso trova una sua armonia con lo sterzo. Il retrotreno diventa molto più sensibile ed i cavalli che gravano sulle ruote posteriori cominciano a diventare troppi, quindi necessita di un livello di sensibilità alla guida leggermente superiore alla media. Nulla che non si possa superare senza un buon apprendistato prima di forzare la mano. Una volta entrati in sintonia con telaio, sospensioni, il comportamento diventa sufficientemente prevedibile da consentire la gestione dei 610cv che scalpitano in modo efficacie. L’appagamento che si ha al volante della Huracán è qualcosa di diverso, non è una sensazione di adrenalina che arriva dal pericolo di essere in bilico tra la vita e la morte come poteva avvenire con Supercar Lamborghini di qualche anno fà, ma quando quella di avere la sensazione che si possa guidare un missile terra aria come la Huracán con rispetto e divertimento, rendendo giustizia al perfetto lavoro di bilanciamento che i tecnici di Sant’Agata Bolognese per sfruttare al meglio le prestazioni della Hurcana senza pericoli tranne che non se li vada a cercare il driver di proposito.

Se qualcuno pensa che abbiamo trascurato l’argomento costi, non è propriamente così ma ci sono due distinguo da fare. Parlando di consumi, si può dire che in relazione alla potenza ed alle emozioni regalate i 7-8 Km/litro medio sono addirittura economici, per quello che riguarda il prezzo la Lamborghini Huracán LP610-4 entry level costa la bellezza di 206.000 euro, che sono solo la soglia di ingresso relativa al mondo prestazionale di quest’auto. Infatti come anticipato, la possibilità di personalizzazione è talmente vasta da essere orientativo come prezzo. Come sempre noi invece consideriamo le vetture emozionali come prezzo a cavallo erogato, ed i cavalli della Huracán costano 337 Euro/cavallo. Un prezzo caro, ma l’uragano di emozioni che si scatena al volante li vale tutti! 

Daniele Amore 

 

font blog : giornalemotori.it